Comincio subito con un post di pubblica utilità. Avrete notato che oggi gli ambulatori sono chiusi.
Sbollita la rabbia e smadonnato il giusto, vorrete forse sapere perché.
Ebbene, una lontana legge dell’Età Oscura [che poi sarebbe l’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale, che è una legge lontana non solo metaforicamente, visto che è scaduta da anni e non si riesce a rinnovarla, ma di questo vi narrerò in altra circostanza…], questa legge dell’Età Oscura, dicevo, recita che nei giorni prefestivi gli ambulatori restano aperti solo se sono di mattina; quelli del pomeriggio sono chiusi.
Il che garantisce a noi privilegiatissimi medici di base di anticipare il dì di festa con un pomeriggio di ozio.
Ma non ci esonera dal fare visite a domicilio anche di pomeriggio, se richieste al mattino. Esattamente come farò io oggi, salendo a Cesana per una colica renale che non vuole saperne di prefestivi, festivi e accordi nazionali.
Meno male che stamattina, invece, sono salito al Cels (sopra Exilles) per un altro caso interessante. Come mostra la foto: nebbia, odore di fumo, strade strette e tetti di losa, legno e acqua. Un autunno in gennaio, suggestivo e intimo.
Non tutte le domiciliari vengono per nuocere.